Il lavoro agile sarà prorogato fino al 30 giugno 2023 per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni nel settore privato, anche in assenza di accordi individuali. L’emendamento al Milleproroghe presentato dal Pd è stato approvato all’unanimità nelle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato, aprendo la strada a una nuova era del lavoro.
Sarà la fine delle 8 ore in ufficio? L’emendamento al Milleproroghe presentato dal Pd e approvato all’unanimità nelle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato prevede la proroga fino al 30 giugno 2023 dello smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni nel settore privato, anche in assenza di accordi individuali. La nuova era del lavoro agile è alle porte, e il mondo del lavoro dovrà adeguarsi a questa nuova realtà. Secondo l’emendamento del Pd, lo smart working sarà possibile “a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione”. Questo significa che non tutti i lavori potranno essere svolti in remoto, ma solo quelli che lo consentono. La proroga dello smart working è un’opportunità importante per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni nel settore privato. Grazie al lavoro agile, potranno conciliare meglio lavoro e vita privata, evitando lo stress degli spostamenti quotidiani e delle lunghe ore in ufficio. La proroga dello smart working fino al 30 giugno 2023 rappresenta una svolta importante per il mondo del lavoro, e potrebbe essere solo l’inizio di una nuova era del lavoro agile.