La crisi dei pub e dei bar britannici continua ad aggravarsi, con quasi il doppio di locali costretti a chiudere rispetto all’anno precedente. I gestori e i consumatori sono stati colpiti dall’inflazione record e dal caro vita, con gli aumenti dei prezzi dell’energia e dei tassi di interesse che hanno portato i consumatori a ridurre le spese “non essenziali”, tra cui i pasti e i drink nei locali. Anche gli scioperi dei ferrovieri hanno contribuito alla crisi.
La crisi dei pub e dei bar britannici sembra non avere fine, con un numero quasi raddoppiato di locali costretti a chiudere rispetto all’anno precedente. Secondo uno studio del gruppo di revisione contabile UHY Hacker Young, nel 2022 sono stati 512 i locali che hanno chiuso i battenti, rispetto ai 280 dell’anno precedente. La crisi economica e la pandemia hanno colpito duramente i gestori dei pub e dei bar, ma l’inflazione record e il caro vita hanno peggiorato la situazione. Gli aumenti dei prezzi dell’energia hanno colpito le società di pub durante l’inverno, dopo che il governo ha rimosso il sostegno alle bollette energetiche delle imprese. La crisi del costo della vita, compresi gli aumenti dei tassi di interesse, ha avuto un impatto sulle abitudini dei consumatori, rendendoli meno propensi a compiere spese “non essenziali”, tra cui un drink o un pasto al pub. Anche gli scioperi dei ferrovieri hanno contribuito alla crisi, paralizzando spesso i trasporti su rotaia in Gran Bretagna. La situazione sembra essere in continua evoluzione e i gestori dei pub e dei bar dovranno fare i conti con la crisi ancora per un po’ di tempo.